Soluzioni One to Many
Definiamo soluzioni one to many tutte quelle opzioni dove ci troviamo in presenza di una sorgente audio che trasmette a tante persone contemporaneamente lo stesso messaggio.
Gli annunci nelle stazioni, negli aeroporti, i concerti, gli spettacoli al cinema, le rappresentazioni teatrali, le conferenze, le funzioni religiose, sono tutte soluzioni che implicano una sorgente sonora in favore di un gruppo di spettatori.
In queste circostanze i portatori di apparati di ausilio per l’udito non sempre riescono a ricevere in maniera ottimale quello che trasmettono gli altoparlanti, riverberi, rumori di fondo, interferenze di vario tipo disturbano la ricezione di chi ha problemi di udito.
La soluzione per colmare questa lacuna è quella di dotare gli ambienti di impianti che in qualche modo possano interagire con gli apparati di ausilio all’udito personali in modo da far arrivare il suono “pulito” direttamente nella protesi acustica o nell’impianto cocleare.
Fino ad oggi gli impianti loop puri o combinati con soluzioni in radiofrequenza erano l’unica soluzione percorribile.
L’installazione di un sistema di Hearing Loop in un ambiente richiede una progettazione preventiva non banale.
Un sistema di hearing loop è un campo magnetico che deve essere il più uniforme possibile all’interno dell’area da coprire.
Bisogna tenere conto del fatto che il segnale può diffondersi all’esterno dell’area coperta, causando problemi di privacy o interferenze con altri apparati, bisogna tenere conto di eventuali elementi metallici nella struttura dell’edificio e dell’ambiente ove si effettua l’installazione, perché ovviamente gli elementi metallici interagiscono con i campi magnetici, in definitiva ci sono molteplici variabili da considerare in base alla geometria dello spazio ed alle esigenze specifiche, soprattutto se si vogliono far funzionare più sistemi contemporaneamente in spazi attigui con trasmissioni audio differenti in ciascuno spazio.
Immaginiamo di dover coprire ambienti adiacenti, per esempio delle aule (tribunale, scolastiche, congressuali), in ciascun ambiente ci sono relatori diversi che parlano al loro pubblico, quindi quello che avviene in un ambiente non deve accavallarsi con quello che avviene negli altri. Per ottenere questo risultato è necessario creare tanti piccoli campi “controllati” all’interno dell’ambiente.

Per generare il loop bisogna stendere dei cablaggi nell’ambiente, questi possono essere posizionati ad altezze diverse e gli stessi cablaggi cambiano in funzione del produttore del sistema, dell’altezza del cablaggio e dell’area da coprire, non tutti gli ambienti si prestano a questo e spesso gli interventi possono essere invasivi e molto costosi.
In tutti questi anni in Italia i sistemi di induzione magnetica sono stati un illustre sconosciuto, forse anche perché non è banale installarli.
La tecnologia si evolve e diventa più inclusiva, anche incidentalmente, quello che conta è che offra delle opportunità utili a migliorare la vita.
Il mio amico smartphone

Ben lungi dal voler fare qualsiasi tipo di polemica, ma nel momento in cui una soluzione porta vantaggi a tutti viene adottata assai più facilmente che se nasce espressamente per un pubblico con disabilità, soprattutto quando la soluzione non è agevolmente visibile al pubblico e sia la sordità che le soluzioni di ausilio per l’udito sono poco palesi al grande pubblico.
Gli smartphone sono un compagno di vita democratico, ormai sono usati da tutti e quindi diventano una piattaforma sulla quale far pervenire i servizi più eterogenei.
Chi oggi acquista una protesi o un impianto si preoccupa di capire come può fare a ricevere nel proprio orecchio quanto perviene dallo smartphone ed ormai quasi tutti gli apparati di ausilio prevedono l’integrazione con i telefoni (se il vostro apparato non lo consentisse contattateci e vi potremo dare soluzioni economiche per poterlo fare).
In questo contesto le applicazioni di broadcasting, che nascono per comunicare al pubblico informazioni o musica e anche pubblicità, diventano una grande opportunità di integrazione anche per gli ipoudenti.
Potremmo dire che con il cellulare in mano siamo tutti quasi uguali.
Soluzioni one to many basate sui cellulari
Listen everywhere
Questo tipo di sistema è prodotto da diverse aziende, ma sicuramente Listen Technology ha realizzato la soluzione migliore per qualità e prezzo, tanto è vero che i competitors dai nomi più blasonati hanno smesso di commercializzare le loro soluzioni. Listen è un sistema che si collega al router del wifi dell’ambiente ove deve operare. Gli utenti devono collegarsi alla rete wi-fi del posto e aprire l’app dedicata, a quel punto possono ricevere l’audio in diretta o registato su diversi canali (stereofonici, multilingue) che sono impostati dal gestore dell’apparato. Sull’app è possibile inviare messaggi, inclusa pubblicità ed eventualmente sottotitoli.
E’ in arrivo una versione Auracast di Listen che potrà quindi superare i limiti di una rete wi-fi.
Per maggiori informazioni Listen everywhere è disponibile anche nel nostro shop con la manualistica tradotta in italiano.

Auracast: il futuro immediato
Di Auracast abbiamo già diffusamente parlato in altri articoli. Questa tecnologia nasce in casa bluetooth e comincia ad avere le prime applicazioni concrete.
In pratica è un sistema broadcasting basato sullo standard bluetooth che garantisce una qualità estrema del suono e la possibilità di distribuire il suono ad un numero pressoché illimitato di utenti con bassissima latenza.
I punti deboli, per ora, sono due:
1 – ancora pochi smartphone sono in grado di ricevere il segnale Auracast, ma nell’immediato futuro ci aspettiamo che i telefoni android saranno tutti in grado di ricevere il segnale e probabilmente anche il mondo IOS si attrezzerà in tal senso.
2 – non basta lo smartphone per ricevere il segnale, serve un “decodificatore”, in pratica servono degli auricolari che possano decodificare il segnale (per ora sono pochi modelli di fascia media o alta) oppure protesi o impianti in grado di ricevere il segnale.
Live Hear, tutto pronto all’uso
Live Hear nasce pensando ai grandi eventi dalla ricerca di un gruppo di tecnici che operano nel settore. L’idea originale era quella di poter far seguire gli spettacoli di droni e di fuochi d’artificio anche a chi li vedeva da distante potendo così sentire la musica o i commenti di accompagnamento senza alcun ritardo. Nel momento in cui si perviene alla realizzazione di uno strumento così performante hanno a disposizione moltissime declinazioni e così è stato adattato per i concerti rock, con la possibilità di visionare messaggi di sponsorizzazione e di condividere immagini sui social che possono poi modificarsi ad opera degli organizzatori. Dato che il sistema non pone limiti ai canali di trasmissione si è aggiunta la possibilità di scegliere tra svariate lingue di traduzione simultanea, particolarmente utile nel caso di eventi internazionali.
Ultimamente si è aggiunta la possibilità di aggiungere sottotitoli automatici generati con l’intelligenza artificiale.
Live hear è una webapp, quindi compatibile con qualsiasi tipo di sistema, sia Android che IOS, l’utente deve solo inquadrare il QR code dell’evento o avvicinare il terminale ad un NFC ed “atterra” direttamente sulla pagina Live hear dell’evento.
AL gestore dell’evento o dello spazio interessato viene consegnato un pannello di controllo che viene preconfigurato in fase di installazione.
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La soluzione Live hear è quanto di più duttile e di fruizione immediata si possa trovare in questo momento sul mercato e proprio perché non nasce espressamente per i sordi lascia spazio alla speranza che possa essere adottato in molteplici contesti.
La scalabilità di Live hear è un altro grande plus, il fatto che sia nato pensando ai grandi eventi non lo rende impraticabile in contesti più circoscritti, anche perché ha per il gestore un costo contenuto e proporzionale al tempo di connessione ed al numero di utenti che si collegano (99 centesimi per ora per utente connesso), un costo peraltro agevolmente recuperabile con le sponsorizzazioni.
SBDC, proprietaria di hearing loop Italia è concessionaria per l’Italia di Live Hear.